Aspettando gli Accademy awards. L'anno degli Oscar più assurdi di sempre
Con un anno di proiezioni online e di eventi in streaming il pubblico del grande schermo sembra essersi più o meno abituato alla fruizione del Cinema ai tempi del Covid. L'unica realtà che sembrava voler “restitere” a rinunciare all'emozione dell'evento dal vero era, fino a qualche mese fa, quella degli Accademy awards. Dopo aver deciso di allungare di ben due mesi il calendario nella speranza che il 2021 potesse dare una tregua dalla Pandemia, l'organizzazione si arrende alla necessità di prepararsi ad una notte degli Oscar “in remoto”.
Un evento singolare che ben rappresenta una stagione cinematografica singolare. La corsa agli Oscar, il parte influenzata dagli incassi al botteghino, dovrà fare a meno di dati importanti e considerare parametri del tutto nuovi. Fra questi, i Social network e le recensioni dei critici avranno un peso inedito. Anche il fattore “Produttori” avrà regole tutte nuove. Netflix e Amazon, colossi nell'ambito del Cinema in streaming, quest'anno avranno tutte le carte in regola per sbancare: Netflix in quanto vero e proprio studio hollywoodiano in grado di funzionare in tempi di Covid, Amazon per la sua inarrivabile velocità di diffusione. Da non sottovalutare anche i recenti accadimenti politici negli Stati Uniti: il cambio di bandiera peserà sicuramente sulle scelte della giuria. In questa bufera in cui tutto è in forse, resta una sola certezza, conferma di un trend in crescendo: il Cinema al femminile acquista potere.
Ad esempio, per il premio miglior film, fra i concorrenti dovrebbero comparire due film diretti da donne (fra l'altro non-bianche): Nomadland di Chloe Zhao (che vede anche Frances McDormand concorrere anche al premio di miglior attrice), e One night in Miami di Regina King. Dimostrazione che, in tempi di crisi più che mai, indipendentemente dalle variabili, vince chi è più motivato.