La storia di Palazzo del Gas
Conosciuto da sempre come ‘Il palazzo del gas’ e con questa denominazione arrivato fino ai giorni nostri, è in realtà Palazzo Monteleone Pignatelli, dimora per qualche anno del pittore Edgar Degas.
A ricostruirne la vicenda napoletana una recente pubblicazione presentata lo scorso 9 febbraio all’istituto Grenoble. Nel libro ‘I Bellelli e Degas’, l’autrice Rosa Spinillo, profonda studiosa della materia ripercorre gli anni napoletani del pittore francese, noto ai più per i suoi tanti ritratti di ballerine e che con la nostra città ha un legame profondo rafforzato dalla permanenza proprio nello splendido palazzo che si trova in Calata Trinità Maggiore. Conosciuto –e acquisito- nella vulgata popolare come “Palazzo del Gas” forse per la lontananza all’orecchio di un suono tanto singolare (quello del nome del pittore francese), il Palazzo Monteleone Pignatelli fu edificato nel XVI secolo in realtà al posto di meravigliosi giardini, quelli del Carogioiello e quello denominato del Paradiso -nome particolarmente evocativo che ne restituisce quella che doveva essere la straordinaria bellezza- dal marchese D’Avalos che si trovò così ad avere –per caso? Intenzionalmente?- una visuale privilegiata sugli appartamenti –e la vita- della duchessa Girolama Colonna che indispettita, e nella necessità di tutelare la sua privacy diede da quel momento il via a quella che oggi definiremmo una vera ‘cementificazione di massa’: la nobildonna per dispetto fece infatti edificare i palazzi che ora sorgono su via Sant'Anna dei Lombardi, così da poter condurre la sua vita lontano da occhi indiscreti. E dire che sarebbero bastate un paio di tendine!
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