Sai che cos’è la cazzimma?
Si scrive ‘cazzimma’, si legge autorità, malvagità, avarizia, pignoleria, grettezza, perfidia, astuzia, cinismo, prepotenza, bastardaggine.
Ma in realtà qualunque definizione è riduttiva, parziale, niente affatto esaustiva rispetto ai mille significati diversi che il termine –squisitamente napoletano- assume di volta in volta, a seconda dei casi. E lo sa bene Pino Imperatore, scrittore napoletano, fine umorista, che dopo aver raccontato in un paio di libri, la saga della famiglia Esposito, torna in libreria con De vulgari cazzimma. I mille volti della bastardaggine, un piccolo saggio umoristico pubblicato da CentoAutori. Imperatore esplora la cazzimma in tutti i suoi infiniti aspetti, proponendo di volta in volta aneddoti divertenti che ne illustrino la natura, il significato preciso del termine dialettale che spesso resta oscuro anche per alcuni napoletani. Superato il confine campano, il mistero si infittisce al punto da scomodare perfino l’Accademia della Crusca, che invitata ad esprimersi in merito, così risponde: “Cazzimma è un neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti –e ancora- è l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè”. E conclude: “Il successo e la diffusione di questo dialettismo (e dei suoi derivati, come cazzimmeria e cazzimmuso) nell’italiano regionale della Campania (e forse di qualche regione vicina), anche in opere di carattere artistico e letterario, è stato senz’altro favorito dal fatto che in italiano non esiste un sinonimo esatto e univoco di cazzimma”. Che si tratti di una furbizia opportunistica, di perfidia, o semplicemente di scaltrezza, l’utilizzo del termine trova infinite applicazioni, molte delle quali sapientemente illustrate da Imperatore che torna a sorprendere e divertire il suo –affezionatissimo- pubblico di lettori con un piccolo volumetto che –così come il padre della lingua a cui strizza l’occhio- ambisce a italianizzare, dunque nobilitare un termine dialettale e ascriverlo di diritto all’interno del variegato panorama linguistico italiano.