Un “Giro di vite”
Ci sono abitudini che paralizzano, e trasformano la nostra quotidianità in un’insulsa teoria di rituali di cui a volte dimentichiamo il senso. E c’è un romanzo che vuole scardinarle.
Come superare il senso di colpa per aver commesso uno dei gesti più gravi, di quelli per i quali non è lecito attendere perdono terreno: sottrarre la vita al tuo migliore amico? Come coltivare se stessi, percorrere i sentieri delle proprie più complicate congiunture, evitando nel contempo di procurar ferite alle persone care? “Giro di vite”, è il romanzo di Piero Mastroberardino, e si muove proprio attorno a questi interrogativi. La presentazione martedì 21 ottobre 2014, alle ore 18:00, con Giuseppe Mannajuolo e La Casa Editrice Homo Scrivens: al Blu di Prussia di Via Gaetano Filangieri, 42, insieme all’autore interverranno anche Annamaria Liberatore, Generoso Picone e Lucio Rufolo. A coordinare il tutto Aldo Putignano, per raccontare di una famiglia comune, composta da Attilio, Ludovica e Vera, che si ritrova a fare i conti con un dramma i cui risvolti esterni si dimostrano cinici al punto da far ribollire il sangue in corpo: un incidente d’auto che coinvolge il primogenito, Alex, e costringe ognuno di loro a misurarsi con un’esistenza mai completamente compresa. E non basterà ad Alex allontanare da sé le cose, provare a seminarle, fuggire da se stesso, non fino al momento in cui avrà contezza della gravità della condizione altrui. “La voce del narratore - spiega Aldo Putignano - accompagna il lettore fin dentro la propria scrittura, alla ricerca di un senso e una ragione. In questa sua indagine, non esita a scardinare l’armatura in cui si nasconde il buon senso comune, approssimativo veicolo di falsità pronte all’uso: ogni parola ha un significato, ogni causa il suo effetto, e Piero Mastroberardino arriva a chiederne ragione finanche ai suoi personaggi, cui nessun alibi è concesso, in una vorticosa discesa alle radici del sé”.