Tanti auguri nonno Gianni!
Oggi Gianni Rodari avrebbe compiuto 94 anni. Un piccolo omaggio –molto personale- al nonno che tutti avrebbero dovuto avere.
Avevo una manciata di anni e come tutti quelli della mia generazione divoravo i libri di Gianni Rodari. Il mio preferito? Favole al telefono, una raccolta di filastrocche brevi e lunghe che l’irraggiunto Rodari scrisse per la figlia, dalla quale era lontano per lavoro: ogni sera, al telefono, una piccola fiaba. ‘A Paoletta Rodari e ai suoi amici di tutti i colori’era la dedica che apriva l’infilata di storielle. Ho consumato quel libro illustrato da Munari –e ad oggi sopravvissuto tra ditate di cioccolata e animali disegnati a pastello- e desiderato per i trenta anni successivi della mia vita di essere Paola, fonte ispiratrice di tanta bellezza e gioia. Oggi Gianni Rodari avrebbe compiuto 94 anni, e ancora resta il nonno che ciascuno bambino avrebbe il diritto di avere, una penna allegra, dalla semplicità disarmante, un dispensatore unico di sorrisi. Molte delle sue filastrocche le ricordo ancora a memoria e cerco di trasmettere a mia figlia questo piccolo tesoro. Una per tutte:
A inventare i numeri
- Inventiamo dei numeri?
- Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due,
quasi tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei.
- E troppo poco. Senti questi: uno stramilione di
biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un
meraviglione.
- Io allora inventerò una tabellina:
tre per uno Trento e Belluno
tre per due bistecca di bue
tre per tre latte e caffè
tre per quattro cioccolato
tre per cinque malelingue
tre per sei patrizi e plebei
tre per sette torta a fette
tre per otto piselli e risotto
tre per nove scarpe nuove
tre per dieci pasta e ceci.
- Quanto costa questa pasta?
- Due tirate d'orecchi.
- Quanto c'è da qui a Milano?
- Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette
cioccolatini.
- Quanto pesa una lacrima?
- Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa
meno del vento, quella di un bambino affamato pesa
più di tutta la terra.