Martedì, 14 Maggio 2024

Protesta delle maestre: il sindacato chiede al Comune di sostituire le cooperative insolventi

Maestre, ma non solo, anche educatori, operatori socio-sanitari, ausiliari: sono circa 100 i dipendenti delle cooperative sociali che prestano servizio in diversi asili nido comunali, che ieri hanno protestato davanti al Comune di Napoli. I lavoratori da tre mesi non vengono pagati per il lavoro svolto, con diverse mansioni, nelle scuole delle Municipalità 2,4,7,9,10, gestiti per conto dell’amministrazione comunale da parte di tre cooperative sociali - Acsom, Baby Garden e Ubu – raggruppate nella cooperativa Raggio di Sole.

In particolare, Raggio di Sole è l’ente a cui, dal 2022, Palazzo San Giacomo ha affidato, tramite gara d’appalto, la gestione di 5 asili nido della città rivolti a bambini da 0 a 3: il Martinelli, che si trova in centro a Salita Tarsia, il Basile di Soccavo, il Faraglia di Bagnoli, L’asilo di Via Padula di Pianura, il Pergolella della zona del mercato. Ieri lo sciopero proclamato dalla Funzione Pubblica Cgil, in cui i lavoratori sono scesi in piazza per spiegare le loro ragioni e chiedere un intervento immediato all’assessorato alla Scuola e alla Famiglia guidato da Maura Striano.

“Siamo in contatto diretto e costante con l’assessore Striano e la dirigente Barbara Trupiano – spiega Marco D’Acunto, responsabile FP Cgil – da cui abbiamo avuto la disponibilità a verificare che ci siano i presupposti perché la cooperativa continui a lavorare, assicurando il servizio. Ciò significa non solo garantire il funzionamento delle attività e ma chiaramente assicurare il regolare stipendio alle maestre e agli altri operatori coinvolti. In alternativa, la nostra richiesta è che venga sostituita con una altra cooperativa o che si trovi una soluzione immediata per riuscire a garantire il servizio alle famiglie e uno stipendio regolare e sicuro ai dipendenti”.

Il sindacato stima un debito che le tre cooperative sociali coinvolte hanno verso i loro lavoratori di circa 250mila euro. Circa 100 sono complessivamente quelli che si ritrovano senza stipendio da tre mesi. Tempi che potrebbero allungarsi. “Non possiamo permettere che si arrivi a oltre quattro mesi di arretrati, anche perché questa storia dura da diverso tempo. Questo è il nostro secondo sciopero”, spiega D’Acunto. Che annuncia: “Il Comune sta valutando l’ipotesi di intervenire in maniere sostitutiva, tra martedì e mercoledì, avremo maggiori dettagli”. In assenza di risposte definitive e risolutive da parte dell’amministrazione comunale, il sindacato annuncia che saranno proclamati altri due giorni di sciopero entro fine ottobre.

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Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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