Giovedì, 09 Maggio 2024

Società

La luna piena delle fragole: un romanzo-fiaba di Paolo Stella sulla solitudine e la diversità

Un viaggio alla scoperta delle solitudini, un’avventura magica tra mito e fiaba: si chiama “La luna piena delle fragole” ed è il terzo (bellissimo) libro di Paolo Stella edito da De Agostini Libri.

Il popolare influencer ed esperto d’arte milanese è riuscito a raccontare dei giovani e delle loro solitudini attraverso un’opera che, con un linguaggio universale, si rivolge a tutti: “E’ un libro per giovani e meno giovani. Per tutti gli adulti che ancora sanno parlare con quell’adolescente un po’ ribelle che è dentro ognuno di loro!” ci dice Paolo Stella.

Con una rarissima leggera profondità di chi quelle cose le conosce e le ha vissute, il romanzo racconta di diversità e di solitudine ma anche di incontro e di connessioni intime.

Lo fa attraverso gli occhi di Nessuno, il protagonista, che su una barca in balia del mare comincia un viaggio verso la terraferma.

Ed è insieme alla stramba combriccola che anche l’autore comincia il suo personale viaggio trascinandosi dietro il lettore che, pagina dopo pagina, rimane avvinghiato a questa barca e insieme esplorano  sette isole.

Sette storie da raccontare, sette solitudini da condividere.

Paolo Stella entra nel mondo della Generazione Z (i ragazzi nati tra il 1997 e il 2012) con l’aiuto di un’équipe di psicologi ed educatori:  “Volevo raccontare dei giovani, indagare le loro solitudini  e le loro speranze. Per farlo ho chiesto alla dottoressa Anna Bonfanti di affiancarmi in questo percorso. Abbiamo prima organizzato dei gruppi di parola insieme a ragazzi tra i 15 e 18  anni per poi confrontarci in maniera ancora più concreta con gli ospiti della Fraternità Capitanio di Monza, una comunità residenziale per Minori”, spiega Paolo Stella. 

“All’inizio ho avuto un approccio un po’ arrogante rispetto all’argomento solitudine, con l’aria di chi conosce bene l’argomento. Ma poi ascoltare le storie e le fragilità dei ragazzi mi ha fatto cambiare prospettiva. Mi ritrovavo sempre nelle loro solitudini, nelle loro fragilità”, dice l’autore. “In quei racconti c’ero anche io e credo ci siano un po’ tutti, tant’è che ho rivisto il nome del protagonista del romanzo e l’ho chiamato Nessuno!” racconta Paolo Stella che continua: “Ho capito che la diversità è l’unica cosa che ci rende veramente uguali. Tutti i ragazzi che ho incontrato si sentivano diversi dagli altri, come se fossero avvolti da una bolla di separazione ed è per questo che tante volte poi ci si sente fuori luogo, da soli”.

Il riferimento de La luna piena delle fragole con il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry è d’obbligo: sono entrambe favole per adulti che raccontano scoperte profonde che si risolvono nell’incontro, nello scambio, nelle connessioni umane.

Entrambi i libri sono accompagnati da illustrazioni emozionanti.

Paolo Stella riesce a regalare a tutti un romanzo bello, nel senso più pieno del termine.

Bello per le parole che lo scrittore sceglie con cura e delicatezza, bello per le storie che racconta, bello per i immagini che lo impreziosiscono.

“La luna piena delle fragole è il primo romanzo al mondo a essere illustrato grazie all’ausilio di un tool di intelligenza artificiale, che traduce le parole in immagini. Ogni illustrazione è un’opera d’arte unica. L’idea che tutte le immagini siano la trascrizione del mio pensiero mi affascina molto”. E continua: "La bellezza è la chiave con cui analizzo il mondo. La bellezza non è lusso ma armonia. Credo ci sia bisogno di ricercarla perché la bruttezza è evidente, è urlata. La bellezza invece talvolta si nasconde ed è necessario imparare a coglierla”.

 Conclude così Paolo, così come fa il suo Nessuno, lanciando un messaggio  su quella striscia rosa che parte dalla Luna e divide in due il mare: “Impariamo ad accettare la nostra luce. Dobbiamo decidere di splendere, ogni giorno!”.

Paolo Stella ci regala una storia che sembra essere la risposta a quanti fanno brutto questo mondo, la soluzione più intima alle solitudini di tutti noi.

È un inno alla vita, alla bellezza, all’incontro, all’unione, alla reciprocità.

Una preghiera senza sermoni, una lezione senza insegnanti.

Un invito a guardarsi, a conoscersi, a concedersi all’altro.

Un libro per tutti, un libro di tutti.

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