Lo sguardo fiero sotto una cascata di riccioli biondi, Daniela entra in una stanza e in pochi minuti si è rapiti dal vortice della sua incontenibile energia. Sociologa e con un lungo percorso di operatrice sociale all’attivo, oggi è a capo della cooperativa EVA, una fra le cooperative a sostegno delle donne vittime di violenza maschile più importante del sud Italia.
Storie
Napoli è una città che resiste. All’omologazione, alla turisticizzazione selvaggia del suo Centro Storico, alle botteghe di quartiere che si trasformano in negozi di souvenir a basso costo. Ed è proprio una storia di resistenza quella di Ileana e dei suoi vicini di casa, gente comune e non certo eroi, abitanti della zona di Monteoliveto, a due passi dall’affollata Pizza del Gesù. Alche Elvis, sotto un certo punto di vista è un abitante di Monteoliveto, anche se una residenza vera e propria non ce l’ha. Ileana e gli altri lo hanno notato, una sera di dieci anni fa: un ragazzo spaventato e smunto, accampato in un alloggio di fortuna a via del Chiostro.
Sguardo vivace sotto una montagna di riccioli neri, Abdallah Motan è un giovane fotografo e filmmaker. Gira il mondo seguendo i suoi progetti, dall’Europa al Sud America per poi approdare in Africa, in Tanzania e anche in Italia, prima della pandemia, per uno stage a Napoli.
Daniela ha un visino tondo tondo, come una piccola mela annurca. Si nasconde dietro gli occhiali dalle lenti spesse, che danno al suo sguardo un’aria sempre un po’ stupita. “Questi fondi di bottiglia sono la mia vista, i miei occhi non hanno avuto il tempo di sviluppare come avrebbero dovuto” dice sorridendo.
Un dolce dedicato ai morti ma che riporta in vita fin dal primo morso. Stiamo parlando del Torrone dei Morti, leccornia a base di cioccolato appartenente alla tradizione napoletana e che, nel periodo della ricorrenza dedicata alla commemorazione dei defunti, il 2 novembre, è sempre presente nei banchi delle nostre pasticcerie e cioccolaterie.