L’arte di Rosaria Iazzetta per il Premio Lamberti 2022
È la prima donna a insegnare scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, la prima artista a vincere la borsa di studio per il Giappone bandita dal Ministero degli Affari esteri italiano, e la prima italiana a conseguire il Master in Arti Visive alla Tokyo University of the Arts.
Rosaria Iazzetta è fra gli artisti che partecipano al Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, l’evento organizzato dall’associazione Jonathan e dal gruppo di imprese sociali Gesco, in programma a Nisida sabato 10 settembre 2022 alle 19.
L’opera che dona per questa edizione si intitola “Resistenza in bilico, ma in forza!”, una scultura in terracotta e legno che rappresenta in modo metaforico la tensione interiore di chi, nell’indignazione contro l’abuso, trova le energie necessarie per non arrendersi. Di chi combatte fino alla fine perché “nessuna cosa cambierà mai se non si mantiene una costanza nella resistenza, ma soprattutto se non si inizia a resistere”.
Scatti per raccontare il dramma della criminalità organizzata
“Quando mi è stato chiesto di donare una mia opera per il Premio – racconta Rosaria Iazzetta – mi sono emozionata. Ho avuto l’onore di conoscere Amato Lamberti quando, pur non essendo iscritta alla facoltà di Sociologia, frequentavo i suoi corsi sulle questioni di camorra. Questioni che hanno sempre catturato la mia attenzione, perché desideravo fare qualcosa di concreto per cambiare la situazione, riflettere e far riflettere su questi argomenti attraverso il mio lavoro di artista. In seguito ho iniziato a collaborare nella sezione legalità del Corriere del Mezzogiorno, all’epoca diretto da Lamberti: con i miei scatti raccontavo il dramma della criminalità organizzata nella società civile. Poi ho messo in piedi il testo “La mala tolleranza”, in cui emerge come l’assenza di amore, per se stessi e per gli altri, possa essere deleteria e improduttiva, e portare a tollerare il male”.
Smuovere coscienze: il potere della scultura
Scultrice nell’anima, trasversale, Rosaria Iazzetta riesce a portare la sua creatività in ogni ambito della sua vita. “La porto anche nell’insegnamento – spiega - I miei studenti sono una parte di me, del mio corpo. Io credo che la scultura abbia un impatto molto forte, che possa smuovere coscienze, perché la maggior parte dei temi trattati sono di identità sociale. Così se la camorra con la sua mano distruttrice annienta la bellezza, uno scultore può ricostruire quella stessa bellezza affidandole una parte della sua anima”.
Dall’Italia al Giappone: il primato in moto gialla
E tra i primati collezionati in questi anni da Rosaria Iazzetta ci sono anche i 14706 chilometri percorsi in solitaria a bordo della sua moto gialla, partendo dall’Italia alla volta del Giappone. Un viaggio durato ben 118 giorni in cui l’artista ha raccolto le testimonianze di 58 donne di cultura e nazionalità differenti.
“Nel 2018 – spiega – sono partita da Napoli per realizzare questo progetto intitolato Yellow Horse Evolution, sponsorizzato dalla Yamaha motor Japan. Lungo il tragitto ho incontrato e ascoltato storie di attiviste, artiste, personaggi diversi tra loro. Donne italiane, serbe, ungheresi, mongole, cinesi, russe, ucraine e coerane. In Campania, ad esempio, ho intervistato Rosaria Capacchione e Tina Palomba. Sono tutti racconti raccolti in un documentario che vuole porre enfasi sulla grandissima tenacia delle donne del mondo e che sarà in visione tra qualche mese”.