Domenica, 05 Maggio 2024

Allarme rosso per la salute degli italiani, i dati aggiornati

Vecchi, depressi e sedentari: questa è la foto degli italiani scattata dall’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane.

Il rapporto parla chiaro: la salute degli italiani è in serio rischio.

Le cause sembrano essere stili di vita sbagliati, poca prevenzione e un invecchiamento irrefrenabile della popolazione che vede, in assenza di una quota sufficiente di nuovi nati (nel 2021 sono stati poco più di 400 mila, 4.500 in meno rispetto al 2020), l’età media degli italiani superare i 46 anni.

Natalità e bassa fecondità ci “regalano” poi  un altro triste primato, figlio di un welfare scarno che non aiuta le famiglie: è il Paese in Europa con la percentuale più alta di madri di 35-40 anni, esattamente il 35,4% ovvero oltre una neo-mamma su tre.

La ventesima edizione del Rapporto ci racconta di italiani sempre più fragili e in sovrappeso: il 12% della popolazione, quasi 6 milioni di adulti, è obesae, complessivamente, il 46,2% dei soggetti di età maggiore ai 18 anni è in eccesso ponderale.

Più di un terzo delle persone (33,7%) ha dichiarato di non praticare sport o attività fisica nel tempo libero.

La sedentarietà è dilagante anche tra i più giovani. Infatti, si evidenzia tra il 2020 e il 2021 un forte decremento della pratica sportiva tra i bambini e adolescenti di età tra i 3 e i 17 anni.

Gli italiani inoltre sembrano sempre più depressi: nel 2021 il consumo di farmaci antidepressivi è aumentato del 2,4% rispetto al 2020. 

Un’allerta rossa per il nostro paese che fa registrare anche un aumento della mortalità sicuramente conseguenza della pandemia.

L’emergenza sanitaria per la gestione del COVID-19 ha, infatti, lasciato il segno e si è tradotta, da una parte, in un ritardo e in una conseguente sostanziale riduzione dell’offerta dei programmi di screening organizzati da parte delle ASL e, dall’altra,  in una riduzione di adesione da parte della popolazione.

Meno screening che ha portato la Campaniaa essere la regione con più elevato tasso di mortalità evitabile riconducibile ai servizi sanitari (amenable mortality).

Decessi che si sarebbero potuti evitare se le cause fossero state intercettate per tempo con le campagne di screening (I valori più bassi tra le regioni si registrano nella provincia autonoma di Trento e più alti in Campania).

Il rapporto parla chiaro: è necessario lavorare sulla prevenzione delle malattie attraverso screening mirati e migliorando il proprio stile di vita.

Qui il rapporto completo: https://osservatoriosullasalute.it/wp-content/uploads/2023/06/ro-2022-volume_completo.pdf

 

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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