Lunedì, 29 Aprile 2024

Prendere un taxi a Napoli

Vanno bene le giustificazioni dei tassisti, va bene la stretta annunciata dal sindaco al Molo Beverello e vanno bene pure gli annunci dell’assessore Cosenza che probabilmente per infondere fiducia sono sempre con i verbi coniugati al futuro, ma cosa vogliamo fare?

Prendere un taxi a Napoli è diventata l’ennesima cosa complicata. Lo è sempre, tutti i giorni, anche quando la vicenda non diventa notizia virale come accaduto invece dopo i concerti dei Coldplay al Maradona.

Anche perché mentre la prudenza delle istituzioni e le barricate dei tassisti a qualsiasi ipotesi di nuove licenze o all’apertura a servizi come Uber continuano a determinare un immobilismo che è tutto a svantaggio degli utenti, un nuovo servizio taxi è già nato a Napoli da un paio d’anni. Abusivo, ovviamente. Pratica corse collettive, non paga le tasse, applica prezzi più modesti, non è tenuto a nessuno standard di sicurezza rispetto alle vetture. Però pare che funzioni. Così garantisce il passa parola sotterraneo che si è guadagnato anche qua e là gli onori della cronaca.

E se la creatività ha prodotto a Napoli soluzioni fantasiose, benché illegali, quello della carenza dei taxi soprattutto nelle ore serali e notturne è un dramma italiano. Basti pensare a Milano, la metropoli efficentista per eccellenza nell’immaginario nazionale, dove nelle ore di punta e in quelle notturne, o nei punti caldi come aeroporti e stazione centrale, spesso prendere un taxi si rivela arduo come dalle nostre parti. La giunta comunale vorrebbe nuove licenze, ferme da 20 anni a circa 4850.

A Napoli sono 2.372, bastano? Se ne può parlare, alla luce dei disagi che napoletani e turisti sperimentano quotidianamente? Ho grande rispetto dei tassisti. Devono sostenere un investimento iniziale rilevante, fanno un lavoro duro che le condizioni di strade e traffico rendono particolarmente usurante nella nostra città, ma cosa ne pensano del fatto che i taxi circolanti non sono sufficienti, soprattutto nei mesi di punta dell’affluenza turistica? Lo chiedo a loro non perché voglia farne il capo espiatorio della situazione, ma solo perché non ho stima invece di quella politica che ha paura di decidere. Quella che ostacola ogni cambiamento per difendere rendite di posizione. Che è poi la storia di questo paese e la causa del suo declino.

Sergio D'Angelo
Author: Sergio D'Angelo
Napoletano, tra i massimi esperti di politiche sociali, terzo settore e finanza etica in Italia. A lui si devono numerose battaglie per il lavoro, l’istruzione, le pari opportunità, la sanità, il welfare. Fondatore e presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, è stato assessore comunale al welfare e commissario straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli. Nell’ottobre 2021 è stato eletto in consiglio comunale come capolista di Napoli Solidale. È giornalista pubblicista e opinionista del Corriere del Mezzogiorno.

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