Giovedì, 25 Aprile 2024

La malapasquetta

Il Napoli, si sa, inventa modi sempre più creativi per intossicarci le feste.

Se la Domenica delle Palme era stata funestata dalla bruttissima sconfitta in casa con la Fiorentina, la Pasquetta arriva carica di un pareggio che per certi versi è anche peggiore. Uno interrompe la prima pasquetta con il sole da millemila anni a questa parte, arriva allo stadio per una partita alle sette di sera con il casatiello sullo stomaco e questo è il ringraziamento.

Sarebbe assurdo e blasfemo pensare che il pellegrinaggio in città di José Mourinho con tanto di visita devozionale al murales di Diego Armando Maradona abbia potuto influire per favorire il pareggio: il Napoli, peraltro, è in grado anche da solo di compiere imprese impossibili, come perdere partite con avversari moribondi, o pareggiare difendendo l’uno a zero con una difesa a cinque – che però stanno tutti a destra e lasciano libera tutta la fascia sinistra, dove chiunque può scorrazzare (e segnare). Con questo non voglio dire che la Roma abbia giocato male, anzi, la squadra di Mourinho è andata via via crescendo, e forse il pareggio lo meritava pure, ma non è ovviamente questo il punto.

Spalletti si lamenta che De Laurentiis lo critica sempre per i cambi, che “Non siamo stati una squadra che ha la convinzione per avere certe qualità. Il gioco dei cambi a commentarle dopo a farlo ne esci male. De Laurentiis mi brontola sempre perché sostituisco troppo tardi o perché ho sostituito chi non dovevo. Con i cambi ognuno vede quel che vuole”. Con l’uscita di Lobotka il Napoli si sbarella completamente e neanche il – per me sempre tardivo – ingresso di Mertens riesce a raddrizzare la partita.

Il Napoli va in vantaggio con un rigore procurato da Lozano, il primo degli innumerevoli mazziatoni che becca nel corso della partita, una specie di via crucis ritardata a pasquetta: ogni tanto qualcuno passa e lo prende a calci. Per simpatia – o vittime del casatiello – cominciano a cadere anche i romanisti, tanto che alla fine cade vittima anche Koulibaly, che salterà l’Empoli perché ammonito.

Questo risultato chiude definitivamente la prospettiva dello scudetto. Forse solo la matematica non ci condanna, ma la matematica che ne sa? Il buon senso, stavolta, ne sa di più, e dice che da ora si lotta per la champions. Si lotta? Speriamo. Ma la squadra ci credeva, ci ha mai creduto? Ci credeva probabilmente il capitano, che ha già firmato col Toronto per la prossima stagione e sperava di chiudere la sua avventura partenopea con lo Scudetto. E invece queste ultime due gare sembrano aver messo la parola fine al sogno e al triplice fischio Insigne è rimasto in campo in lacrime. Il capitano del Napoli ha salutato piangendo i suoi tifosi ed è stato l’ultimo a rientrare negli spogliatoi.

La tifoseria sì, ci credeva, infatti è ancora lì compatta, il giorno di pasquetta, dopo una serie avvilenti di sconfitte ancora a sostenere gli azzurri. Nonostante tutto, ancora lì.

Serena Venditto
Author: Serena Venditto
È nata a Napoli il primo agosto 1980, per festeggiare il compleanno della squadra. Archeologa e scrittrice, è autrice di una serie giallo-umoristica con protagonisti il gatto detective Mycroft e un gruppo di amici impiccioni, di cui l’ultimo è l’ebook gratuito “Malù si annoia. Quarantena in giallo per quattro coinquilini e un gatto”. Cura per Napoliclick la rubrica #Barsport

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