Lunedì, 29 Aprile 2024

Parigi, donne unite, Grandi Madri, tribù irochesi, collana di wampum

È di qualche giorno fa la manifestazione a Parigi delle donne per la pace.

Donne unite di ogni credo, ebree, musulmane e cristiane, senza bandiere, senza divisioni.

Il movimento Woman Wage Peage unisce le madri, madri israeliane, palestinesi, occidentali… Madri che chiedono la fine del conflitto al di là di torti e di ragioni.

“Fermatevi, non uccidete più i nostri figli”, è un unico monito che racconta un altro modo di rapportarsi agli accadimenti, fatto di sguardi capaci di andare oltre.

Frattanto la striscia di Gaza trasuda sangue.

Viviamo in un mondo dove la guerra è diventata un modo di essere, di rapportarsi, di reagire. Grandi e piccole guerre, conflitti politici e conflitti quotidiani, violenze di ogni genere, guerriglie persino sul web…

Ci vogliono le donne per riportare in questo mondo la pace.

Le donne che conoscono quel senso di fratellanza vera che nasce sotto il segno dell’amore. Ogni donna lo sa, porta in sé il seme dell’essere madre e per le madri ogni figlio è figlio, non c’è distinzione.

Ci vorrebbe la cultura matriarcale di alcune società primitive come quella delle tribù irochesi dei nativi americani.

Nell’organizzazione sociale degli irochesi, infatti, la donna aveva un ruolo centrale, soprattutto nella sua natura di Abuela, cioè di donna anziana e saggia.

La donna era associata a Madre Natura e nella gioventù era a contatto col grande ciclo cosmico attraverso il suo ciclo mestruale.

Il potere della donna era grande soprattutto a livello decisionale, le Grandi Madri erano depositarie della Grande Legge della Pace ed erano solite tessere con le loro mani la collana di wampum del lignaggio, cioè fatta di conchiglie, che era una specie di grande trattato di pace intessuto a mano, capace di riportare il dialogo e l’armonia in ogni conflitto.

Erano loro le vere leader politiche, celebravano i funerali, investivano i soldati dei loro uffici, dichiaravano guerra ma erano capaci al tempo giusto di negoziare.

Le Clan Mothers detenevano il potere di bandire i trasgressori, e avevano una leadership ereditaria matrilineare, che si passava di madre in figlia, una specie di fiaccola viva di saggezza.

Ogni Madre conosceva la sacra legge generatrice. E la pace partiva da lì, dall’accordarsi al grande ritmo naturale del tempo e della creazione.

Si manteneva così il sacro legame con il Grande Spirito, perché era lui che deteneva il giusto equilibrio e l’armonia.

C’era il tempo del conflitto ma poi la stagione cambiava e veniva il tempo della Pace.

Era allora che le Grandi Madri erano solite scendere sul campo di battaglia davanti ai guerrieri più sanguinari.

I capi abenaki, una delle tribù spesso in conflitto con gli irochesi, alla vista delle Grandi Madri che portavano tra le braccia la collana di wampum smettevano di colpo di lottare. Si inginocchiavano alla vista delle Madri e della collana, simbolo del legame col ciclo cosmico e con la Sacra Legge.

Si inginocchiavano davanti alle Abuele che recavano con sé il mistero della vita e la sacralità del ciclo dove vita e morte non appartengono agli uomini e ai loro conflitti.

Si inchinavano al volere di pace delle Clan Mothers.

Ci vorrebbe un consesso di Grandi Madri anche ora.

Per sanare la violenza e la follia di un mondo che non è più in equilibrio, che ha dimenticato la legge dell’amore.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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