Lunedì, 07 Ottobre 2024

Pin for life, liberi dal giogo del gioco d’azzardo patologico: il progetto

Si chiama “Pin for life - Persone indipendenti per la vita” ed è il progetto ideato, realizzato e promosso da Assoutenti Campania, coordinato dal vice-presidente nazionale  Gabriele Melluso, che ha messo in rete per la realizzazione del progetto Arci Zona Rossa, Il Mandorlo, Andare Oltre, Il sollievo, TAM, Salva 72, tutti Enti del terzo settore campano.

Il percorso prevede la “presa incarico” dei soggetti affetti da G.A.P. riconosciuto dalle Asl di competenza che versano in uno stato economico di sovraindebitamento.

L’obiettivo è di tendere ad un innovativo recupero generale dei ludopatici, sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista economico-sociale. Infatti oltre alla riabilitazione sanitaria a carico dell’Asl, si punta alla riabilitazione da sovraindebitamento mediante un supporto legale degli esperti professionisti dell’Assoutenti Campania e se necessario anche l’avvio di un reinserimento nel mondo del lavoro, quest’ultima attività resa grazie alla sinergia con le tante associazioni di volontariato del Terzo Settore coinvolte nel progetto.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione ospitata a Villa Fernandes di Portici sono intervenuti, oltre all’avvocato Gabriele Melluso, responsabile del progetto, l’assessore regionale alle Politiche sociali, Terzo settore e Scuola  Lucia Fortini e il sindaco di Portici Enzo Cuomo per i saluti istituzionali, il professore Maurizio Fiasco, esperto nazionale già membro dell’Osservatorio Nazionale di contrasto al gioco d’azzardo e presidente di A.L.E.A. (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio), il presidente dell’Osservatorio G.A.P. regionale, il dottor Aniello Baselice, la dottoressa Valeria Rinaldini dell’Asl Napoli 3 Sud, responsabile del tavolo tecnico del gioco d’azzardo, il portavoce del Forum del Terzo Settore della Campania, Giovanpaolo Gaudino, la dottoressa Antonella Ciaramella, referente dell’Assessorato alla Formazione della Regione Campania, l’Avv. Claudio Liguri Responsabile scientifico Assoutenti Campania Dott. Roberto Eduardo Presidente Presidium debitores, Dott. Paolo Binetti Gestore della crisi da sovraindebitamento. Sono intervenuti con un breve video saluto il giudice Dott. Nicola Graziano della sezione specializza delle Imprese del Tribunale di Napoli e il famoso comico Ciro Giustiniani, testimonial dell’evento.

«La programmazione che facciamo in sede di tavolo di concertazione dell’Ambito sociale 11- ha asserito il sindaco di Portici, Enzo Cuomo - è seria e profonda e impegna tantissime realtà del Terzo Settore. I temi trattati dal progetto rientrano nei servizi resi alla persona sui quali abbiamo dato priorità nella prossima programmazione. Infine, il tema della ludopatia, affrontato in questa sede, è particolarmente attenzionato dalla nostra amministrazione che interviene aggregando una parte della spesa del bilancio comunale al piano di zona. Fondamentali i progetti come questo di Assoutenti Campania e degli altri Enti del Terzo Settore, affinché per problematiche come la ludopatia ed anche l’usura si possa intervenire con piani d’azione».

«È idoneo presentare questo progetto- ha detto l’assessore Lucia Fortini- in questa città che è molto efficiente sul tema delle Politiche Sociali. Spesso la Regione ha problemi con ambiti che non funzionano, così ne consegue che ne risentono anche ambiti come questo, capace di programmazione. I progetti non si realizzano da soli, per produrre progettualità serie c’è bisogno di una serie di associazioni del Terzo Settore capaci di creare una rete. A volte non ci rendiamo conto che tutti potrebbero trovarsi in una situazione a limite come l’usura e la ludopatia, in momenti di debolezza e mancanza di lucidità. Parlarne è importante per creare dei percorsi utili a innescare conoscenza e consapevolezza in chiunque potrebbe trovarsi in un tunnel senza uscita. Il valore di questi percorsi interdisciplinare è importante sotto molti aspetti, per cui ringrazio l’Assoutenti e la rete del Terzo Settore».

«Questo è il primo progetto a far comunicare due realtà che fino a questo momento non hanno mai realmente dialogato tra loro, il sanitario dei SERT e quello economico delle Associazioni di tutela dei consumatori e l’esdebitazione del consumatore - ha spiegato l’avvocato Gabriele Melluso, entrando nel vivo del dibattito- Questo modello viene da lontano ed è frutto di un grande lavoro: infatti il lancio di PIN FOR LIFE è un punto di ripartenza e non un punto d’arrivo. La grande esperienza sviluppata a livello nazionale sul fenomeno attraverso l’Osservatorio Nazionale di contrasto al gioco d’azzardo mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze e porre le basi per il modello PIN FOR LIFE. Quindi abbiamo lavorato per unire due mondi: quello socio-sanitario, con gli esperti delle dipendenze che sono vere e proprie patologie e influiscono sull’integrazione sociale delle vittime e quello di riabilitazione economica delle associazioni del Terzo Settore che agiscono sull’esdebitazione del Consumatore. La mia esperienza sul campo mi ha portato alla conclusione che il corredo professionale delle AA.CC. non deve mai invadere il perimetro delle competenze socio-sanitarie perché ci sono già degli addetti volti a coprire tali ruoli. Invece le associazioni dei consumatori possono occuparsi di riabilitazione economica, mettendo in campo le piccole e grandi pratiche di riabilitazione come l’arbitro bancari e finanziario l’arbitro delle controversie finanziarie riabilitazione CRIF e centrale rischi fino all’esdebitazione del consumatore mediante il D.L. 14/2019. Inoltre sapendo che per ogni sovraindebitato c’è una sofferenza economica familiare estendiamo tali tutele grazie all’ultima riforma anche alle famiglie sulle quali pende questa scure. Ma l’idea comprende anche un momento di prevenzione che potrebbe essere applicata ai più piccini creando piccole comunità educanti che attraverso l’educazione finanziaria insegnata ai propri figli aiutino i genitori a capire che oltre una certa soglia di spesa non si può andare. Questo progetto nasce qui, viene da lontano ed ha molte aspettative per il futuro. Si candida a diventare un progetto apripista da adottare in tutte le altre regioni italiane. Infine, vorrei dedicare l’attenzione mediatica che sta ricevendo questo progetto al caro Pasquale Riccio scomparso pochi mesi fa e mio collega designato all’Osservatorio regionale».

«Sul tema dell’azzardo- ha detto il professore Maurizio Fiasco- pesa una grande impostura delle istituzioni centrali che pesa su quelle periferiche, specialmente in cui ci sono amministratori dotati di spirito di servizio. I sindaci vivono i fenomeni territoriali, vedono le famiglie in difficoltà e i conflitti intrafamiliari causati da operazioni commerciali manipolatorie. La vera misurazione dei servizi al cittadino si misura con la capacità di “potersi mettere a disposizione”, perciò chi si fa carico di questo deve fornire risposte e strumenti. Il primo strumento nel caso del gioco d’azzardo è la demistificazione. Bisogna liberare le vittime dai falsi bersagli: per esempio la tecnologia può essere positiva ma anche negativa, dipende dall’uso che se ne fa. Se la tecnologia è nelle mani di chi vuol fare business, allora manipola. Ormai c’è un exploit di scommesse anche online che coinvolge anche i giovanissimi: se prima della pandemia Covid c’era una soglia di accesso alta, ora si è abbassata.

Bisogna combattere quella tecnologia nociva, che  disarticola i processi cognitivi dell’età evolutiva, gli equilibri della famiglia, impoverisce percorsi di autoassistenza,  impoverisce il capitale sociale.

C’è grande inettitudine di fronte a questi argomenti. Come si costruisce una posizione attiva? Agendo con piani finalizzati a ricostruire famiglie distrutte, dando fondi ai comuni per realizzare progetti attivi».

«Abbiamo lavorato molto con Pasquale Riccio e con l’ex assessore Antonella Ciaramella affinché la Regione Campania adottasse una legge sul gioco d’azzardo, legge varata nel 2020 con l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sul gioco d’azzardo. La mia presenza qui indica l’impegno preciso che la Regione assume, non solo attraverso una legge ma tramite atti concreti. Vogliamo creare un maggiore collegamento tra la Regione e il governo centrale e prestare molta attenzione a modelli progettuali come questo che potrebbe diventare paradigmatico a livello nazionale. E’ necessario creare momenti interdisciplinari e trasversali, noi abbiamo proprio insistito sul concetto di lavoro interistituzionale non solo a livello di istituzioni regionali, ma anche con i vari stakeholders. Il lavoro principale non deve essere solo quello di censire i problemi e le difficoltà legate al gioco d’azzardo, ma è fondamentale investire su modelli di promozione della salute, della tutela e legalità, intercettazione precoce del disagio, rafforzamento delle professionalità e dei servizi creando un modello interdisciplinare e premiando le buone prassi. Vanno offerti servizi alle famiglie in difficoltà, consulenza psico-sociale, è necessario riconoscere l’azzardo prima che le vittime arrivino nelle comunità. Tutto ciò che riusciamo a intercettare, pur essendo il 12% dell’emergenza nazionale di azzardo, è poco perché c’è un fenomeno sommerso. Premiare il gioco responsabile non esiste. L’azzardo è figlio di un continuum sociale di fidelizzazione, di un business nocivo. Si deve lavorare lungo questi assi, e anche sugli esercenti pentiti per la fornitura di servizi di gioco, cui la legge riconosce il 50% di rimborso».

«L’Asl Napoli 3 Sud- ha detto Valeria Rinaldini- è stata pioniera su questi fenomeni: nel 2003 infatti l’unica unità operativa psico-sociale per le dipendenze che si occupava solo di gioco d’azzardo era collocata a Nola. Abbiamo avuto importanti contatti a livello nazionale, collaborato con Giuseppe Imbucci dell’Università di Salerno. Attivato molte ricerche sul territorio, in particolare per l’epidemiologia del fenomeno con i massimi esperti attivi sui territori di Nola e Marigliano. Poi, abbiamo implementato gli ambulatori su tutto il territorio e avviato campagne per la prevenzione. Nel 2014 un’indagine su oltre mille studenti delle scuole superiori ha rilevato che il 4% erano giocatori problematici e il 2% giocatori ad alto rischio; trend confermato anche con un’indagine del 2023. Visti i grandi rischi legati a questo fenomeno, sia sanitari, sia legali, sia finanziari, abbiamo deciso di mettere in campo azioni concrete. Ristrutturato gli ambulatori, realizzato il Sert di Torre del Greco che copre i comuni vesuviani e attivato altri Sert in tutta l’Asl NAPOLI 3Sud. Con finanziamenti regionali abbiamo investito anche su figure specialistiche, come psicologi e sociologi, e col decreto 81 ci siamo estesi sul territorio con campagne di sensibilizzazione e informazione in tutti i 56 comuni gestiti dall’azienda sanitaria locale».

In conclusione il progetto Pin for Life, con lo slogan significativo del testimonial Ciro Giustiniani “Sblocca la tua vita chiama PIN FOR LIFE persone indipendenti per la vita” dispone anche di un numero verde dedicato 800011701 che verrà attivato entro il mese di ottobre 2023 cui ci si può rivolgere in caso di problematiche di dipendenza, in modo che il pool di esperti possa analizzare ogni singolo caso.

Author: Redazione

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