Scrivere oggi: de Giovanni e Franchini al Salone del Libro di Torino

Attraverso generi e percorsi diversi Maurizio de Giovanni e Antonio Franchini, due delle più influenti personalità del mondo della scrittura di oggi, offrono una riflessione sul rapporto tra parola e realtà, memoria e identità culturale, accompagnati da Alfredo Guardiano, nell'ambito del padiglione Regione Campania, e della Fondazione Premio Napoli - Campania Legge (Antonio Franchini è peraltro vincitore del Premio Napoli 2024).
Ma a proposito di regioni, qual è il contributo delle regioni per la nascita della letteratura italiana? Per Franchini la letteratura italiana nasce come regionale, è proprio una sua caratteristica peculiare fin dalle origini, fino dalla nascita in Siclia e poi in Toscana. Tutti gli scrittori italiani contemporanei, peraltro, hanno una identità regionale prima ancora di avere una identità italiana.
Per de Giovanni, riguardo il romanzo nero, prima di Camilleri si caratterizzava come romanzo borghese, ma da Camilleri in poi diventa racconto regionale, racconto del territorio e in un momento di globalizzazione ci consente una narrazione del locale, ed è una operazione di grande valore.
Nel processo creativo ci sono differenze fra scrivere per il teatro, per il romanzo non di genere, per il noir?
Ancora trent'anni fa il giallo veniva definito paraletteratura all’università, ricorda Franchini, eppure che Simenon, Hammet, Chandler fossero grandi scrittori era chiaro sin da subito, come era chiaro che la letteratura non ha confini di genere, eppure c'era questo pregiudizio. La differenza può esserci semmai nelle regole più o meno stringenti che ci sono fra giallo, thriller e noir. Oggi, anzi, grandi scrittori sono scrittori di genere, scrittori di intrattenimento. Stiamo tornando in questo a una situazione ottocentesca, in cui i grandi erano scrittori di intrattenimento.
Secondo Maurizio de Giovanni l'importante è una storia, fatta di ambientazione, trama e personaggi. Per la scrittura teatrale o cinematografica ci possono essere indicazione per gli attori, per il fumetto puoi dare indicazioni al disegnatori, ma il cuore della narrazione è comunque la storia. Lo scrittore è come una guida turistica, che porta i suoi lettori a visitare un luogo. La cosa importante è che il lettore si immedesimi nella storia completamente, perché la lettura è un'esperienza totalmente immersiva: perché il lettore inventa una storia, ma il lettore è quella che la vive.
E sul ruolo culturale dello scrittore? Oggi è importante schierarsi? Per Franchini il dovere dello scrittore è la fedeltà all'opera, mentre de Giovanni invita a fare una riflessione sul romanzo come strumento per porsi delle domande, anche sul mondo, sulla società. L'opera è di per sè figlia di un mondo.
Un incontro interessantissimo su arte e scrittura per un confronto sul potere della narrazione e sul ruolo dell’autore nella società di oggi.