Venerdì, 19 Aprile 2024

Antichi scenari, il teatro con Opatapata di Roberto Azzurro

Prosegue la quarta edizione del Festival “Antichi Scenari - appuntamenti Flegrei d’arte in movimento”, organizzato dall’associazione “Luna Nova” con direttori artistici Carmine Borrino e Veronica Grossi.

Domenica 24 luglio 2022 alle  18.30, nella Residenza Storica di Villa Avellino sarà di nuovo la volta del teatro con lo spettacolo “Opatapata” di e con Roberto Azzurro, autore, attore e regista che proporrà una riscrittura de “La Tempesta” di William Shakespeare, facendosi accompagnare al pianoforte dal pianista e compositore Tom Tea.

Il progetto, in partenariato con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il Parco Regionale dei Campi Flegrei, il Comune di Pozzuoli e altri Comuni limitrofi dei Campi Flegrei, andrà avanti per tutta l’estate fino all’11 settembre 2022.

“Mi è sembrato inevitabile – spiega Azzurro - costruire un gioco iperbolico e dissacrante, verbalmente psichedelico e emotivamente psicanalitico. Così come mi è sembrato inevitabile trovare un titolo che potesse chiarire quello che era e quello che volevo fare io. Ed ecco che la mia lingua mi è venuta come sempre in aiuto, e la parola perfetta è riaffiorata alla mia mente, con la naturalezza della verità e la sfrontatezza di un evento immantinente. Potevamo mai non titolare così una riscrittura forse farsesca e forse tragica de La tempesta? Opatapata a tutti i costi”.

Ennesima strabiliante declinazione del tema del potere, unico obiettivo dell’uomo di tutti i tempi, la storia affronta la difficoltà dell’essere umano ad accettare il cambiamento. Ecco come in un caleidoscopio verbale, appunto, il regista, il protagonista e tutti gli altri personaggi si ritrovano riuniti nella stessa persona, nello stesso raccontatore/affabulatore, un prestigiatore di versi apparentemente composti all’istante, evidentemente fatti invece di radici. La lingua sarà quella musicale napoletana, ovviamente intercettata dal punto di vista contemporaneo, con brevi incursioni di Eduardo con la sua Tempesta e di Leopardi, che tanto legame ebbe con Napoli. Allora Prospero diventerà il simbolo del potere a tutti i costi, Ferdinando la gioventù che sconta un peccato non voluto, Miranda l’innocenza spuria, inadeguata, claudicante e sfrontata, violenta e sarcastica. Verrà rispettato anche il lieto fine, inaspettato, imprevisto, ma come sempre auspicato.

“Vediamo se – conclude l’autore - come sovente accade, soprattutto in natura, anche stavolta una tempesta riuscirà a farci vedere più chiaro”. 

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Author: Redazione

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