Giovedì, 25 Aprile 2024

La suora e il bacio saffico

Un’anziana suora nel cuore di Napoli divide due ragazze che stavano girando un film e si stavano baciando, e mentre si precipita sulle due attrici borbotta: “è il diavolo”…

Su questa vicenda, di cui si fa nuovamente un gran parlare, si muove il popolo del web vendicando una presunta violenza e soprattutto la serietà della faccenda.

Ricapitoliamo: una donna molto anziana, quindi appartenente a un’altra generazione, oltretutto religiosa, quindi si suppone seguace di tutto ciò che ha costituito “religione” nell’ultimo secolo, vede due ragazze che si baciano e legge qualcosa di demoniaco.

Le ragazze e la troupe del film sorridono. E meno male dico io.

In un mondo normale, reale e non virtuale si dà spazio a tutto, non si stigmatizza, si comprende l’essere sopra le righe di una suora appartenente al secolo scorso, e si sorride quando si sente parlare del diavolo, in un contesto urbano, dove si sta girando un film e dove siamo attorniati da ben altre dimensioni del male, da ben altre dimensioni di violenza e da ben altre dimensioni di follia.

In un mondo che dà il giusto valore alle cose non si enfatizza una posizione per creare e nutrire schieramenti e fazioni da stadio, ma attraverso il dono dell’ironia si stempera e comunque si dà spazio al diverso qualunque forma abbia.

In un mondo che dà spazio all’individuo e alla persona, alle emozioni e non alle ideologie, una vecchietta che si scandalizza per un bacio saffico fa tenerezza…

Il vero problema non è la suora anziana, né meno che meno le due ragazze che si baciano.

Il problema reale, concreto e inquietante è l’enorme importanza che si dà alla cosa, quel continuo nutrire fondamentalismi da una parte e dall’altra.

Eh sì, perché se io in rete mi scandalizzo della suora e mi indigno della sua presunta violenza non sono diverso dalla suora stessa che si scaglia contro le due ragazze. Faccio parte dello stesso tessuto, sono l’altro volto della medaglia di un fondamentalismo culturale dogmatico.

Da quando siamo precipitati nella forbice stretta dell’importanza enorme e spropositata a tutto, anche allo sbadiglio del vecchietto o a una sua esternazione colorita?

Da quando siamo diventati così ipersensibili?

Perché poi l’altro volto dell’estrema serietà è il dogma, l’assoluto, e il non dare spazio al dialogo, alle voci diverse, a ciò che può essere definito dalla massa “follia” e che invece fa comunque parte della peculiarità di un certo tipo di individuo.

Sorridiamo, facciamoci una risata.

Sul web non è facile, si tende a schematizzare tutto e a ideologizzare anche il corteo delle formiche…

Da vicino, basta uno sguardo, un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio per riconoscersi uomini in cammino, ognuno con un percorso, un modo di vedere, una propria dimensione.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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