Giovedì, 18 Aprile 2024

Befana contro Re Magi: uno a zero (ma solo in Italia)

Il primo regalo riciclato della storia è quello che Maria, la mamma di Gesù, ricevette duemilamilaventidue anni fa da uno dei Re Magi.

Perché vanno bene l’oro (che anzi è sempre ben accetto!)  e pure l’incenso (che fa molto Bob Marley No woman no cry) ma la mirra… La mirra a cosa serve? 

Che poi la mirra è un aroma resinoso, fragranza di punta di uno dei regali più riciclati della storia dell’umanità: la confezione bagnoschiuma – profumo Tesori d’oriente (è inutile che fate gli snob, tutti abbiamo piazzato a qualche vecchia zia I Tesori D’oriente!).

Da quei doni quantomeno bizzarri e dai Re Magi che seguivano la stella cometa (erano dei saggi astrologi che l’oroscopo diPaolo Fox ciao) nasce la tradizione cattolica dell’Epifania.

La leggenda narra che Baldassare, Gaspare e Melchiorre, nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il cammino.

 I Re Magi, allora, invitarono la donna ad unirsi a loro ma, nonostante le insistenze, la vecchina rifiutò. 

Una volta che i Re Magi se ne furono andati, la vecchia signora subito si pentì di non averli seguiti e allora preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo. 

La vecchietta, quindi, iniziò a bussare ad ogni porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino.

Da qui nasce la tradizione della calza – o della cazetta– piena di dolci e cioccolatini quattro pezzi un euro.

Un’usanza – quella della strega sulla scopa - tipicamente italiana diffusasi all’estero anche se in maniera minore. 

In altre parole in Italia vince la Befana ma all’estero no, sono i re Magi a portare la cazetta.

In Spagna, i bambini riempiono le scarpe di paglia o di grano per far mangiare gli stanchi cammelli dei Re Magi e le appendono sui balconi o davanti alla porta di casa.

 Il giorno dopo trovano biscotti, caramelle oppure regali al posto della paglia e del grano. 

In altri paesi latino-americani il Dia de los Reyes Magos è il giorno in cui i Re Magi e non Babbo Natale portano i regali per i bambini. 

Per cui la lettera a Babbo Natale diventa quella ai Re Magi.

In Germania, specie in Baviera, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, i ragazzi girano segnando le case con la scritta “KMB” (o “CMB”), acronimo dei nomi dei tre magi e il numero dell’anno in corso, per dare il benvenuto ai magi e avere prosperità per tutto l’anno.

In Russia poi  il 7 gennaio è il giorno in cui si celebra il Natale ortodosso e secondo la tradizione, i regali vengono portati dal Padre Gelo accompagnato da Babushka, una simpatica vecchietta che lo aiuta nella distribuzione dei doni.

E in America la Befana non sanno proprio chi sia: la tradizione delle calze appese al camino (che vediamo in tanti film di Natale targati Hallmark Channel) è tipicamente natalizia e quel povero Babbo Natale deve anche riempire di dolci le calze, oltre che portare i regali entro la mattina di Natale.

È del tutto evidente che la Befana è italiana e noi da patriottici dobbiamo salvarla, preservarla non solo da Babbo Natale (che la comanda lui nelle feste di Natale) ma pure dai tre re Magi.

Una lotta impari, quattro uomini contro una donna.

E solo per questo sapete già chi dovete far vincere.

Perciò correte a casa, prendete un calzino e riempitelo di cioccolata, dolci e pure un poco di carbone di zucchero.

Sì, il carbone che sarà pure un po’ duro ma è sempre meglio della mirra.

Che poi a che serve questa mirra?

 
Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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