Lunedì, 07 Ottobre 2024

Eurovision 2023: la tv pubblica accessibile a tutti

“È dovere della Rai come servizio pubblico garantire la massima accessibilità di tutti i suoi prodotti e, al contempo, promuovere il più possibile la cultura dell’accessibilità in seno alla società”. Con queste parole la responsabile della struttura Accessibilità della Rai Maria Chiara Andriello spiega perché è così importante che anche un grande evento come l’Eurovision Song Contest 2023 sia reso, nelle sue varie puntate, completamente accessibile alle persone sorde e alle persone cieche

Infatti, Rai Pubblica Utilità, per favorire una maggiore inclusione e come tradizione del servizio pubblico, ha provveduto a sottotitolare ed audiodescrivere le tre serate in diretta su Rai 2 e Rai 1 e a rendere interamente accessibile anche attraverso la Lingua dei Segni La Grand final del 13 maggio con una Produzione realizzata dal CPTV di Napoli, in diretta streaming su un canale dedicato di Rai Play.

Il servizio di audiodescrizione è invece attivo in streaming per tutte e 3 le serate anche su Rai Play.

In particolare, per quanto riguarda il Grand final del 13 maggio, 11 performer - sordi e udenti – che da oltre un mese hanno cominciato la loro preparazione attraverso prove da remoto, e già da qualche giorno sono impegnati in prove giornaliere presso il Centro di Produzione di Napoli ,interpreteranno in Segni Internazionali tutte le canzoni proposte in lingua inglese, e in Lingua dei Segni Italiana tutte le canzoni proposte in lingue diverse da quella inglese, restituendo ritmo ed emozioni di ciascuna performance sia al pubblico a casa che al pubblico presente in studio.

“Una operazione doppiamente inclusiva, sottolinea la Andriello: i sottotitoli in inglese e/o in italiano  delle canzoni in lingua inglese e/o nelle altre diverse lingue ( dal Croato , al Serbo, all’Armeno) serviranno ad agevolare la comprensione anche di chi non conosce perfettamente le diverse lingue e perciò avranno una funzione sociale che va ben al di là dell’accessibilità comunemente intesa “. Ma non basta, la Rai ha scelto anche di includere coinvolgendo in questa, come nelle altre recenti produzioni, artisti  sordi e udenti: “Per l’Eurovision accessibile, ad esempio , abbiamo con noi 11 performer, 6 udenti e 5 sordi, e ciascuno di loro mette in campo le proprie specifiche abilità per “giocare” in squadra e dare il migliore risultato in termini di traduzione dei testi e di restituzione del ritmo delle canzoni.”

La scelta di introdurre i Segni Internazionali - accanto alla Lingua dei segni italiana - è invece stata dettata dalla natura internazionale dell’evento e dalla volontà di avvicinare all’evento stesso un numero sempre maggiore di giovani sordi che sempre di più conoscono anche i segni internazionali e creare in questo modo una inclusione sempre più trasversale, tra lingue e culture.

“Si tratta di decisioni dettate anche da un cambiamento generale - precisa Maria Chiara Andriello – perché sta mutando il modo di pensare e abbiamo visto che sempre più persone e giovani soprattutto, anche quando non direttamente coinvolti dalla tematica, si stanno avvicinando a questi linguaggi, spinti forse da una maggiore attenzione sociale o da una curiosità crescente”. Un dato interessante: negli ultimi anni c’è stata una crescita esponenziale di pubblico che ha seguito gli eventi televisivi in LIS, esempio è stata la visione della scorsa edizione Sanremo: “Uno degli impegni della Rai come servizio pubblico è quello di sensibilizzare il pubblico, più trasversalmente, verso tematiche sociali, per diffondere una più larga cultura dell’accessibilità”.

Ricordiamo infine che tutti i programmi di Rai 1, Rai 2 e Rai 3, dai telegiornali al meteo, dalle fiction ai film, quindi ben oltre i grandi eventi, vengono completamente sottotitolati ed oltre il 95% di film e fiction di prima serata viene audiodescritto.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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