Tre storie molto diverse che raccontano del complicato mondo dei non vedenti: persone che fanno molta fatica ad integrarsi nella vita sociale e lavorativa.
Storie
Detenuti che diventano pizzaioli. Succede all’interno del carcere di Poggioreale, dove nei giorni scorsi i detenuti coinvolti nel percorso di formazione e lavoro “Brigata Caterina - Pizzeria e Pizzaioli”, hanno servito pizze e fritture ai loro cari, in occasione della Giornata Internazionale delle Famiglie. Una grande festa organizzata dalla direzione del penitenziario napoletano per permettere ai reclusi di vivere un momento di giovialità con le loro famiglie e restituire, al contempo, il frutto del lavoro realizzato in quest’anno di corso.
Lezioni di pizza ma anche lezioni di vita, dicono a gran voce, i detenuti che hanno partecipato al progetto. «Dentro ho conosciuto il male. Questo percorso mi ha insegnato che c’è anche il bene. Ora indicherò a mio figlio la strada giusta da seguire», spiega Giovanni.
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Ancora non riesce a crederci Fabrizio. Quando torna nella casa di Quarto, in provincia di Napoli - dove vive con la madre vedova – gli occhi vanno naturalmente alla ricerca del figlio. Invece ad attenderlo c’è solo qualche giocattolo ormai inutile e il più assordante dei silenzi.
Nei suoi dipinti c’è la rivalsa di chi è stato scacciato da un pregiudizio inutile. Con i suoi pennelli dà voce su tela a chi, come lui, è stato spesso guardato come diverso.
Quando l’hobby del teatro incontra la passione per il disegno può nascere una professione: Monica Fiorito è la fondatrice di Artinà Atelier, attività imprenditoriale napoletana attiva da 17 anni specializzata in moda storica e, da alcuni anni, anche in abiti da cerimonia.