Lunedì, 06 Maggio 2024

Il mare, la dolce ossessione dell’artista Ilaria Abbiento

Al centro della sua multisfaccettata ricerca creativa c’è il mare, inteso come paesaggio esterno ma anche riflesso del proprio oceano interiore.

La napoletana Ilaria Abbiento è tra i prestigiosi artisti che hanno deciso di donare la propria opera all’edizione 2022 del Premio sulla responsabilità sociale Amato Lamberti, l’evento organizzato dall’associazione Jonathan e dal gruppo di imprese sociali Gesco in programma sabato 10 settembre a Nisida. In questa intervista, ci racconta della sua “dolce ossessione”. 

Quale è la cosa più importante che ha scoperto in questi anni di osservazione costante del mare? 

La mia ricerca mi ha portato ad osservare il mare in tutte le sue forme e sfumature, in estate come d’inverno, anzi soprattutto nelle stagioni meno frequentate, perché mi piace “parlarci” da sola, in un rapporto simbiotico che si ripete a ogni incontro. E ogni volta è una scoperta diversa, scopro un nuovo particolare del paesaggio ma anche di me stessa, del mio mondo più intimo, anche a seconda del momento che vivo. Per cui non posso rispondere in maniera compiuta a questa domanda, la scoperta non è ancora finita. 

Cosa significa per lei osservare il mare esattamente?

È come una sorta di meditazione, attraverso questo processo è come se entrassi in una altra dimensione, una dimensione esistenziale. Il mare come l’essere umano, nei suoi diversi stati d’animo e nelle sue diverse emozioni, è unico e allo stesso tempo molteplice. È mutevole, perché non è mai uguale a se stesso nella sua corrente, eppure resta sempre lo stesso. Ho analizzato questo aspetto nella mia opera “Cartografia del mare”, in cui, come in una carta nautica, ho esplorato tutta la costa del Golfo di Napoli.

Quale è la postazione migliore per osservarlo e coglierne davvero l’impatto?

Quando sei in mare aperto, con soltanto il mare a circondarti, come se tu fossi un’isola. Le mie ricerche più interessanti avvengono quando sono in viaggio e mi trovo nel centro dell’oceano, io sola di fronte al mare. La solitudine, infatti, è un altro elemento importante per me. Durante le mie “residenze artistiche”, io scelgo posti isolati, perché solo quando sono sola, a contatto con la natura, posso coglierne veramente l’essenza. È una restituzione continua.

Il mare la dolce ossessione dellartista Ilaria Abbiento 1

Una restituzione in che senso?

Il mare mi ascolta ed io ascolto lui: in questo scambio, riesco a lenire le mie ferite interiori, a prendere forza, energia da questo flusso e a trasformare tutto in amore. 

Al mare è anche dedicata l’opera che ha deciso di donare al Premio Lamberti, ce ne può parlare?

L’opera che ho donato si chiama “Quaderno di un’isola” e richiama proprio l’isolotto di Nisida, che ospiterà l’evento. È stata realizzata in viaggio: nel momento in cui creavo andavo verso un’isola, infatti si vede la scia di una nave. Il movimento del mare per me simboleggia il cambiamento interiore ed esteriore. Ho pensato che una cosa preziosa come questo Premio, esso stesso foriero di incontri e nuove esperienze, potesse rappresentare un’occasione di cambiamento positivo, tanto più che si ispira a valori come la responsabilità sociale e civile, la pace, i diritti.

Ci sono sue esposizioni in corso in questo momento?

Sì, a dire il vero sono molto impegnata, per fortuna. Alcuni progetti si sono chiusi proprio qualche giorno fa, come “Cielomare” che ho esposto a Matera. Ora sono in mostra al Museo Pino Pascali di Polignano a mare, con una esposizione che si chiama “Azzurro elementare” curata da Carmelo Cipriani, che durerà fino al 2 ottobre. Contemporaneamente al Pac (Padiglione d’arte contemporanea) di Milano faccio parte della mostra collettiva “Performing Pac Take me to the place i love” che sarà visitabile fino all’11 settembre, in cui è esposta la mia Cartografia del mare. Un altro progetto importante sta per partire: il 29 settembre inauguro all’Acquario di Milano la mia esposizione “Mareografia” a cura di Claudio Composti, che durerà fino al 30 ottobre.

Altri progetti in cantiere?

Ah ce ne sono tanti! Ho intenzione di partire con nuove ricerche per installazioni concettuali a brevissimo. Spero di potermi dedicare a queste nuove cose da ottobre.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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