Misurare il salto delle rane: la commedia dolceamara di Carrozzeria Orfeo

Cosa accade quando ci si incontra in un tempo sospeso, quello in cui “il silenzio non è peccato” e le parole solo un mezzo per dar voce a ciò che del silenzio può essere narrato?
Cosa accade quando “potresti anche arrenderti perché le tue speranze stanno diventando sempre più esili” e il tuo cuore è avvolto da un “filo rosso di sangue”? “Contare le gocce di pioggia che cadono su di te” come recitava il testo di Little blue girl, il capolavoro degli anni ’30 reinterpretato nel 69 da Janis Joplin, oppure – sembra suggerire il testo di Gabriele Di Luca (di cui cura anche la regia insieme a Massimiliano Setti) di “Misurare il salto delle rane”, riscoprire la forza delle relazioni e di piccoli atti di ribellione – tutti al femminile - alla meschinità del quotidiano, alla mascolinità violenta, alla lacerazione del lutto.
La nuova produzione di Carrozzeria Orfeo, che ha debuttato il 24 e 25 giugno al Teatro Nuovo di Napoli nel ricco programma del Napoli Teatro Festival, mette in scena l’anatomia di un incontro tra donne sole, interpretate magnificamente da Elsa Bossi, Chiara Stoppa e Marina Occhionero. Tre universi apparentemente divergenti che eppure trovano il modo di riconoscersi. Sullo sfondo un piccolo paese di pescatori, tra gli anni ’80 e ’90, circondato da un lago nero e profondo, come profondo è il lutto di cui è testimone, e una palude fredda e minacciosa. Una commedia dolce amara che mescola con sapienza, attraverso dialoghi taglienti e situazioni paradossali, dolore e riso, rinuncia e resistenza, memorie e oblio, provando a fotografare un’umanità carica di nevrosi e debolezze, eppure ancora capace di fare quel piccolo “salto” necessario a cambiare rotta, riscoprire il senso del quotidiano e riappropriarsi della propria esistenza.
AUTORE: ROSARIA LUMINO