Domenica, 05 Maggio 2024

Editoriale

Arena, perché?

di Sergio D’Angelo

Arena sì, arena no, ma io mi chiedo “arena perché?”. Mi riferisco all’ennesima polemica che imperversa in città fra chi sostiene che la struttura montata alla Rotonda Diaz per il torneo internazionale di tennis deve diventare permanente, e chi pensa invece che è un pugno in un occhio sul piano architettonico-paesaggistico e quindi da smontare al termine della manifestazione. Quale che sia la mia posizione, credo che la risposta vada cercata oltre la classica polarizzazione da derby cittadino che troppo spesso appassiona noi napoletani.

Emergenza caro bollette

di Sergio D’Angelo

La situazione è critica per le tasche degli italiani, ma il caro bollette rischia di essere il detonatore della tempesta perfetta determinata da energia, inflazione e recessione. A maggior ragione per le fasce più fragili della popolazione: disoccupati, precari, lavoratori part-time involontari, pensionati, lavoratori a basso reddito, che si concentrano a larga maggioranza nelle regioni meridionali.

A Napoli comanda l’università? Secondo Fofi e Virgilio sì, con conseguenze negative per la città

di Sergio D’Angelo

Il sasso nello stagno l’ha lanciato domenica Goffredo Fofi con un fondo sul Corriere del Mezzogiorno. Una sassata scagliata con una certa potenza per scuotere le acque stagnanti, chiedendosi quanto sia grande il «ruolo che l’università ha oggi e non da oggi, specialmente in certe città dove ha contato di più… nel sistema di potere politico che le amministra». La domanda è retorica perché secondo Fofi, per quanto siamo di fronte a un fenomeno non indagato per colpevole reticenza da parte della stessa accademia e in particolare dai sociologi, questo potere è grande. A Napoli, per esempio, con un sindaco ex rettore della Federico II e molti assessori provenienti dal mondo accademico.

La Destra vince, i 5 Stelle rimontano, il PD faccia mea culpa

di Sergio D’Angelo

L’ho scritto quasi ogni giorno negli ultimi due mesi, che la vittoria della destra andava solo quantificata e che l’astensione sarebbe stata da record. Avrei preferito avere torto, invece era una previsione fin troppo facile. Condivisa da molti, almeno fra noi persone comuni, ma evidentemente non dai vertici del Pd che hanno fatto scelte incomprensibili. E così la destra stravince e, soprattutto al Sud, l’astensionismo vola. Nelle regioni meridionali va a votare un elettore su due o poco più. Nemmeno questo sorprende, in una campagna elettorale che le ha ignorate, preferendo concentrarsi su un’autonomia differenziata a misura di Nord.

La carica dei 60mila testimonia la fame di lavoro dei napoletani

di Sergio D’Angelo 

Nonostante lo scarso preavviso e le vacanze estive, i partecipanti al concorso del Comune dovrebbero essere circa 60mila allo scadere dei termini per la presentazione delle domande fissato a mezzanotte. Più del doppio le domande, perché molti candidati hanno scelto di concorrere per più di una delle 24 posizioni lavorative previste dal bando. Ho già scritto che non esiste risposta migliore alle critiche al Reddito di Cittadinanza perché non c’è partita, quando la scelta è fra un sussidio di importo tutto sommato modesto e un lavoro vero.

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