Martedì, 23 Aprile 2024

La mostra di Lorenzo Cabib: impariamo a convivere col nostro lato oscuro

Si gioca su un equilibrio molto sottile tra bene e male, normalità e follia, routine ed eccessi, conscio e inconscio, morale comune e perversioni, la mostra del giovane artista e fotografoLorenzo Cabib, visitabile a Napoli, presso l’Happening Cocktail Bar di via Bisignano 2, fino al 15 maggio 2022 (ingresso gratuito a partire dalle 18). Si chiama “Lato oscuro” e rappresenta una esposizione multiforme - perché composta non solo da foto ma anche da oggetti particolari - frutto di una indagine introspettiva dell’artista alla ricerca (e scoperta) della sua parte più oscura. “Il lato oscuro fa parte di noi, non è per forza negativo e non possiamo rifiutarlo, è l’altra faccia della luce, può essere anche vitale e salvarci la vita in alcune situazioni”, spiega Cabib.

Accettare le nostre ambiguità ci permette di conoscere meglio noi stessi e di prendere coscienza del nostro lato oscuro, quello che fa ombra sulle nostre paure, sui nostri traumi e sulle nostre frustrazioni. Si tratta di uno sforzo che dobbiamo eseguire per poter crescere a livello personale. Solo guardando a ciò che ci fa più paura di noi stessi, infatti, possiamo portare questa parte di noi alla luce. Il lavoro di Lorenzo, ci conduce all’accettazione del nostro lato oscuro, ci costringe a guardare al lato oscuro senza giudizi e permettendoci a volte di essere deboli e non sempre perfetti.

La mostra di Lorenzo Cabib impariamo a convivere col nostro lato oscuro1

Mettere sottovuoto i lati oscuri per fermali nel tempo

L’esposizione di Lorenzo Cabib si compone di 6 fotografie su cornice e una installazione su plexiglass illuminata nel retro che cambia colore. Ma il fulcro della mostra è costituito da 5 oggetti messi sottovuoto, dipinti di rosso e incorniciati: una pistola, una scarpa femminile, una bottiglia di birra, una scarpa da ginnastica e un estintore.

Gli oggetti rappresentano tutti i lati oscuri con cui convive l’artista napoletano: “La pistola è la violenza, perché io sono una persona estremamente irascibile; la scarpa col tacco sta a significare l’universo femminile perché le donne sono la mia croce e delizia; la bottiglia di vino indica le dipendenze da alcol ma anche da cibo spazzatura, insomma tutto ciò che ci fa stare bene ma ci intossica anche un po’; la scarpa da ginnastica indica la moda, un mondo da cui cerco di scappare ma in cui alla fine mi ritrovo sempre perché mi ci devo confrontare per il mio mestiere; l’estintore rappresenta la calma che è come acqua sul fuoco delle emozioni”. 

Ma perché mettere sottovuoto i propri lati oscuri? Lo spiega così: “Ho utilizzato il sottovuoto perché quando mettiamo le cose sottovuoto, leviamo loro l’aria e le rendiamo statiche ma allo stesso tempo le manteniamo vive: proprio quello che bisognerebbe fare con i nostri lati oscuri, che non possiamo eliminare e con cui dobbiamo convivere, metterli sottovuoto ci permette di prenderli a piccole dosi quando ci servono. Liberarli al momento giusto per poi rimetterli sottovuoto per non cadere nell’eccesso”.

La mostra di Lorenzo Cabib impariamo a convivere col nostro lato oscuro2

Un albero cerebrale multicolor come simbolo del cambiamento

All’interno della mostra, quasi pensato come lo step finale di un percorso, c’è una installazione che rappresenta un cervello umano. “Si tratta proprio di un angiogramma cerebrale, fatto da un mio amico medico a un paziente con un angioma, che dà luogo a quello che si chiama in gergo ‘albero cerebrale’, una cosa che mi piaceva rappresentare perché l’albero è il simbolo della crescita e del cambiamento, mentre il cervello è la sede del nostro pensiero, sempre in evoluzione, e al tempo stesso luogo del raziocinio, che ci permette di autoregolarci rispetto agli eccessi”, sottolinea Lorenzo Cabib.

Ma come si arriva a confrontarsi con il proprio lato oscuro e a raccontarlo in una mostra? “Tutto è nato in maniera molto semplice – dice Cabib - Conosco e frequento questo bar da sempre, in un certo senso è anche il luogo in cui ho imparato a riconoscere e a gestire i miei lati più oscuri. Per cui mi è venuto naturale pensare di lavorare su questo aspetto, arrivando a un’opera che è anche un po’ la mia visione della vita, dovendo anche proporre, all’interno di un contenitore frequentato da giovani come questo bar di Chiaia, qualcosa di provocatorio e capace di farsi notare dal target che frequenta l’Happening”.

La mostra di Lorenzo Cabib impariamo a convivere col nostro lato oscuro3

L’artista

Lorenzo Cabib è nato a Napoli, dove attualmente vive e lavora, nel 1986. Ha conseguito un master in fotografia professionale (moda, ritratto, architettura e still life) presso l’Istituto Europeo di Design (IED) poi si è trasferito a Milano, dal 2011 al 2013. Ha affinato tecniche, competenze e sensibilità, grazie anche alla collaborazione con fotografi professionisti (Lorenzo Bringheli, Matteo Cherubino, Fabio Leidi) che gli hanno dato l’opportunità di contribuire alla realizzazione di campagne e reportage per alcuni dei brand di maggior successo legati al mondo della moda: da riviste, come Marie Claire, Uomo Vogue, Glamour, con i prestigiosi marchi di Dolce e Gabbana, Bugatti, Marina Rinaldi. 

Nel 2011 ha assistito il fotografo Lorenzo Bringheli nella realizzazione, per Tod’s, dei ritratti di personaggi di spicco, come lo scultore Mario Ceroli, l’imprenditore filantropo di Dynamo Camp, Enzo Manes, l’aristocratico Gelasio Gaetani d’Aragona, l’ex senatore Mario d’Urso, il giornalista Carlo Rossella, tutti pubblicati nel volume “Ritratti italiani” edito da Skira. 

Nel 2014 è tornato all’ombra del Vesuvio e ha iniziato a lavorare in modo autonomo, realizzando campagne per Bams, Byba e altri brand locali, avviando anche alcune ricerche e progetti di approfondimento, con particolare riferimento ai temi del ritratto e dell’immagine di “sé” nella società contemporanea, ispirato da maestri contemporanei come Clegg & Guttman e Helmut Newton. Dal 2016 si dedica a tempo pieno alla sua vocazione artistica con la sua prima mostra personale al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) “Reverse Man”; nel 2017 ha presentato la sua seconda mostra personale dal titolo “Chromie” presso lo Spazio Calabritto (Napoli). 

Nel 2018 ha iniziato una collaborazione con la galleria d’arte contemporanea “Intragallery” (Napoli) dove ha iniziato le sessioni fotografiche utilizzando i fiori “Close Up”, seguito da “Tribal” nel 2019. Attualmente lavora nella realizzazione del progetto fotografico “Keep & Touch”. Le sue opere fotografiche sono presenti in molte collezioni private nazionali e presso l’hotel “Palazzo montemartini” (Roma).

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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