Martedì, 14 Maggio 2024

Capire gli adolescenti: gli incontri del Polo territoriale delle famiglie della IV Municipalità

Quanto è difficile essere adolescenti oggi? E quanto è altrettanto complicato fare i genitori di ragazzi che vivono la transizione all’età adulta? Come si intercetta quella generazione Z in bilico tra sovraesposizione mediatica e ricerca identitaria? Queste alcune delle domande che saranno al centro degli incontri formativi ed informatici promossi dal Polo territoriale per le famiglie della IV Municipalità (gestito dal gruppo Gesco per il Comune di Napoli, con sede a Poggioreale).

La partecipazione è gratuita.

L’iniziativa, dal titolo “Fear of missing out: genitori alle prese con adolescenti che hanno paura di perdersi”, dopo un primo incontro avvenuto a settembre, ne prevede altri sette, in programma in diverse date dal 10 ottobre 2023 al 9 gennaio 2024.Obiettivo complessivo è quello di creare un ponte tra adolescenza e genitorialità, mettendo in luce la linea di connessione e i punti di contatto tra i due mondi per avvicinarli il più possibile affinché si possano trovare risposte e riscoprire risorse interne alla famiglia.

Ce ne parla lo psicologo del servizio, Daniele Mango.

L'adolescenza è quel momento in cui si ha paura di perdersi. Perchè?

L’adolescenza è quel periodo della vita in cui ci si chiede “dove sto?, dove mi trovo?”, ma soprattutto "chi sono?": ci si può sentire persi, senza una bussola. Nel percorso affronteremo il tema tenendo in considerazione un doppio piano. Uno è trasversale e intergenerazionale e riguarda il senso di disorientamento tipico di questa fase del ciclo di vita. I genitori che incontreremo sono stati infatti adolescenti prima dei loro figli, hanno attraversato anche loro sebbene in un altro tempo quella delicata fase in cui il proprio sé non è ancora definito e in cui si gettano le basi per costruire la propria identità. Ci si può perdere quando si sente che non sono più comodi i vestiti da bambino ma nemmeno tanto quelli degli adulti. E allora quali sono i vestiti giusti? L’adolescente li cerca nella cultura di riferimento, nella famiglia, ma anche quella nella comunità a cui vuole appartenere, il gruppo dei pari e i social network. E qui veniamo al secondo piano, quello delle sfide legate a questo preciso momento storico che costringono le famiglie a far fronte a difficoltà per cui sentono di avere pochi strumenti, come ad esempio la sovraesposizione sui social network.

Che ruolo oggi hanno le nuove tecnologie?

I social network, in primis, hanno un ruolo importante. Se lo smarrimento è una sensazione che vivono e hanno sempre vissuto tutti, oggi si aggiunge questo mondo che condiziona profondamente i ragazzi, sovraesponendoli in un momento evolutivo già di grande vulnerabilità. Un esempio per capire: un tempo, l’adolescente era esposto solo al giudizio della sua classe, 20 persone, oggi, con l’avvento delle nuove tecnologie, i ragazzi possono esporsi potenzialmente al mondo intero. Si cercano conferme attraverso i followers o i likes e questo ha un certo impatto sul senso di autostima. Ciò significa che possono essere bersagliati da tutti, in qualunque momento e da ogni punto di vista.

Possiamo dire che oggi gli adolescenti sono più fragili?

Direi che le fragilità sono le stesse ma si sono diversificate le minacce che essendo inedite ai genitori possono essere potenzialmente più pericolose. Insomma, senza demonizzare i social, che possono essere anche una risorsa, bisogna fare attenzione nell’uso che se ne fa. Il problema è che spesso sono prima i genitori a non utilizzarli in modo poco consapevole e calibrato. Basti pensare che ci sono famiglie intere che espongono i propri ragazzi su TikTok. A volte, nei nostri incontri, facciamo il gioco del contatore, scoprendo che i genitori trascorrono in media sulle piattaforme social anche 6, 7 ore al giorno.

Come si possono aiutare i genitori in questo?

Lo scopo di iniziative come quella che realizziamo qui al Polo è di lavorare sulla relazione genitori-adolescenti attraverso le connessioni, trovare un filo conduttore tra i figli e quello che sono stati i loro genitori da ragazzi. Se i genitori dovrebbero essere esemplari, ma per vari fattori non riescono ad esserlo, la linea di connessione può essere la risonanza: le famiglie devono cercare le risposte e le risorse al loro interno perché non esistono ricette miracolose che mettono al riparo tutti. Il nostro compito da professionisti però è quello di riuscire ad aumentare la consapevolezza riguardo certi strumenti e riguardo certe dinamiche familiari di cui non si ha piena contezza.

Quali sono i disagi più diffusi nella IV Municipalità?

Per quello che è il nostro osservatorio, quindi in relazione alle famiglie seguite dal servizio, le problematiche più comuni che riscontriamo riguardano la dispersione scolastica che spesso dipende dal disinvestimento che fanno principalmente le famiglie sul sistema scolastico. Ma anche le separazioni difficili e i blocchi evolutivi: ragazzi che non vogliono andare a scuola, si rifiutano di frequentare il gruppo dei pari, stanno a casa per non esporsi, preferiscono rinchiudersi nei loro videogame più che vivere nel mondo reale. Questa cosa la stiamo osservando soprattutto negli ultimi anni.

Perché i ragazzi vivono questi blocchi emotivi?

Questa domanda è molto complessa e di certo non può avere una risposta univoca, i motivi vanno rintracciati analizzando caso per caso, ogni famiglia ha una sua storia, e al Polo proviamo a fare una lettura del disagio analizzando che tipo di corrispondenza ha con la cornice di contesto da cui proviene. Quello che notiamo certe volte è che manca “il traduttore emotivo” genitori e ragazzi pur sentendo le stesse emozioni non riescono a comprendersi.

Che caratteristiche hanno le famiglie di questo territorio?

Buona parte delle famiglie che seguiamo in questa territorialità è di tipo monoparentale: per lo più, si tratta di madri separate o famiglie in cui, per varie vicissitudini, non è presente uno dei due genitori. Infatti, dedicheremo un appuntamento proprio a questo tema, nel tentativo di dare strumenti a quelle madri o a quei padri che si trovano da soli a crescere i figli, con tutte le difficoltà del caso, a partire dalla fatica nella gestione quotidiana che è doppia se manca uno dei due genitori e si moltiplica in assenza di una forte rete familiare e sociale. La grande stanchezza del genitore unico si ripercuote negativamente sui figli, non per loro colpa ma perché inevitabilmente si tende a non imporsi sulle regole, che invece sono indispensabili. Genitori molto stanchi hanno difficoltà a mantenere una coerenza nelle linee educative.

Tutti gli incontri sono rivolti alle famiglie e gratuiti; si svolgeranno di mattina in modo da permettere la partecipazione dei genitori mentre i figli sono impegnati a scuola.

Informazioni e prenotazioni al numero 08119473976.

 

Programma degli incontri al Polo territoriale delle famiglie della IV Municipalità

 Sede di svolgimento: via Nuova Poggioreale 161, Napoli.

10 ottobre 2023 ore 10.30-13.30

Essere genitore oggi…il ruolo del paterno e del materno

24 ottobre 2023 ore 10.30-13.30

Dalla coniugalità alla genitorialità

7 novembre 2023 ore 10.30-13.30

La comunicazione fra i membri

21 novembre 2023 ore 10.30-13.30

Il fenomeno delle famiglie capovolte

5 dicembre 2023 ore 10.30-13.30

L’adolescenza, nuovi ruoli in famiglia e le nuove forme di comunicazione. Quali argomenti sono tabù?

19 dicembre 2023 ore 10.30-13.30

L’emergenza educativa nel rapporto scuola/famiglia

9 gennaio 2024 ore 10.30-13.30

Crescere tra risorse e sfide

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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